Descrizione
Il volume curato di Milco Carboni ripercorre il pensiero grafico e creativo di Ettore Sottsass, designer, architetto, urbanista, pittore, fotografo.
Per poter ascoltare i pensieri, a qualcuno è venuta l’idea di inventare le parole. Qualcuno ha pensato che con il rumore delle parole si poteva rappresentare in qualche modo il vagabondare dei pensieri; di certi pensieri.
Qualcun altro ha avuto l’idea di disegnare segni, in modo da rappresentare i pensieri, certi pensieri, con la luce, con qualcosa che si vede.
Io uso segni. Voglio dire, disegno sempre e soltanto per rappresentare certi pensieri dai quali sono inseguito.
Questi pensieri trattano le forme, le dimensioni, i pesi, le materie, i colori, le temperature da usare per costruire il palcoscenico sul quale trascino o trasciniamo l’esistenza, compresi – nella scena del teatro – tutti i mobili, le tende, le lampade e gli oggetti in generale, cioè i vasi per mettere i fiori, i piatti per mangiare, i cesti per mettere il pane (se c’è) e la frutta (se c’è) e così via… (Ettore Sottsass, 1997)