Descrizione
La mostra al Mart punta a interpretare questa convivenza di leggerezza e rigore con un percorso che mette in luce, in tutta la vicenda artistica di Melotti, una coerenza di intenti molto forte. In particolare, l’esposizione si concentra sulla fase di rinascita dell’opera di Melotti a partire dagli anni Sessanta. In un clima di profondo e generalizzato cambiamento in atto nel paese, i giovani astrattisti di quegli anni guardavano con ammirazione e stupore alle pionieristiche opere di Melotti negli Anni Trenta. Parallelamente, “Angelico Geometrico” ripercorre l’evoluzione più personale dello scultore roveretano con opere quali “Città” (1963) ed “Ellissi” (1964). In questi anni infatti Melotti svilupperà maggiormente componenti oniriche e metafisiche, in cui l’ambiguità fra astrazione e figurazione prevale sull’iniziale rigore geometrico. Le cento opere in mostra dialogano e si confrontano con le ricerche di artisti come Kenneth Armitage, Agostino Bonalumi, Alexander Calder, Carlo Carrà, Enrico Castellani, Giorgio de Chirico, Lucio Fontana, Alberto Giacometti, Piero Manzoni, Marino Marini, Louise Nevelson.