Descrizione
Manu propria prende in esame la scrittura manuale come segno espressivo di libertà, mescolando opere d’arte, documenti d’archivio, grafiche e libri d’artista. Così dagli avvisi postali futuristi, in cui le sperimentazioni segniche e calligrafiche completano e talvolta si fondono con quelle tipografiche, si giunge al writing metropolitano, passando per le indagini astratte e informali degli anni Cinquanta e Sessanta.