Descrizione
La mostra Arte e Fascismo analizza il complesso e articolato evolvere della produzione figurativa durante il Ventennio, un periodo in cui, accanto al persistere delle avanguardie legate al Futurismo, si delinea nettamente in Italia un “ritorno all’ordine”, confluito nel movimento di Novecento Italiano. Il ritorno all’antico, funzionale all’affermazione della grandezza della tradizione italiana, trova varie declinazioni, che vanno dallo sguardo ai maestri antichi dei protagonisti di Novecento, all’arte sospesa nell’incanto del Realismo Magico, fino alle più radicali affermazioni di un’arte di propaganda volta alla costruzione del consenso o, in controcanto, alle espressioni più sperimentali dell’arte astratta. Lo stesso modello di una ritrovata armonia tra tradizione e modernità avrà il sostegno da parte del regime, alla ricerca della definizione di un’arte di stato. I nuovi luoghi del potere divengono strumento di affermazione attraverso un linguaggio classicista o razionalista che coinvolge architettura, scultura e arte murale, rinate sotto l’impulso di una rinnovata volontà celebrativa.
La mostra rievoca le principali occasioni in cui gli artisti diedero voce all’ideologia, ai temi e ai miti del fascismo, ma anche alle proprie attitudini slegate dai temi imposti, ma comunque calati in un sistema che ha regolato tutte le manifestazioni artistiche durante la dittatura fascista.